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Mattarella: 'Lotta al Covid, i vaccini sono fondamentali'

Mattarella a Ventotene

Il presidente nel discorso ha rimarcato l'importanza della vaccinazione e ha richiamato gli italian al senso di responsabilità

Il Covid corre soprattutto durante le feste con la variante Omicron, inevitabile un passaggio del presidente Mattarella nel discorso di fine anno. "In queste ore i contagi tornano a preoccupare e i livelli di guardia si alzano a causa delle varianti del virus, imprevedibili nelle mutevoli configurazioni", causando "talvolta un senso di frustrazione". Tuttavia "non dobbiamo scoraggiarci", ricordando ancora una volta che "i vaccini sono stati, e sono, uno strumento prezioso, non perché garantiscano l’invulnerabilità ma perché rappresentano la difesa che consente di ridurre in misura decisiva danni e rischi, per sé e per gli altri".

Mattarella stavolta fa appello non solo al senso civico, ma invita anche a non dimenticare "cosa avremmo dato per avere il vaccino", quando nei "primi mesi della pandemia" eravamo preda di una "sensazione di impotenza e di disperazione", vedendo le "bare trasportate dai mezzi militari"; soffrendo per il "lungo, necessario confinamento di tutti in casa", per "scuole, uffici, negozi chiusi"; con gli "ospedali al collasso".

E ora che "la ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità, sprecarla -avverte il Capo dello Stato quasi a voler provocare un sussulto morale nelle coscienze- è anche un’offesa a chi non l’ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla". E se tutto ciò non riesce a suscitare una riflessione, si pensi almeno "a come l’anno passato abbiamo trascorso le festività natalizie e come invece è stato possibile farlo in questi giorni, sia pure con prudenza e limitazioni".

Mattarella non dimentica che "nel corso di questi anni la nostra Italia ha vissuto e subito altre gravi sofferenze. La minaccia del terrorismo internazionale di matrice islamista, che ha dolorosamente mietuto molte vittime tra i nostri connazionali all’estero. I gravi disastri per responsabilità umane, i terremoti, le alluvioni. I caduti, militari e civili, per il dovere. I tanti morti sul lavoro. Le donne vittime di violenza".

E se è vero che "spesso le cronache si incentrano sui punti di tensione e sulle fratture, che esistono e non vanno nascoste", tuttavia "soprattutto nei momenti di grave difficoltà nazionale emerge l’attitudine del nostro popolo a preservare la coesione del Paese, a sentirsi partecipe del medesimo destino. Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni di quel che ci tiene insieme. Di ciò su cui si fonda la Repubblica".

Il Capo dello Stato è quindi convinto che l'Italia disponga "delle risorse necessarie per affrontare le sfide dei tempi nuovi: le antiche diseguaglianze e quelle nuove prodotte dalla pandemia; "squilibri o addirittura ingiustizie" da correggere causate talvolta dalle "dinamiche spontanee dei mercati; una ancora troppo diffusa precarietà", che "sta scoraggiando i giovani nel costruire famiglia e futuro; la forte diminuzione delle nascite", che "rappresenta oggi uno degli aspetti più preoccupanti della nostra società".

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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