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Draghi o Berlusconi al Colle? O una donna?

Parlamento Italiano

Con la data del 24 gennaio si apre un ventaglio di ipotesi per contribuire alla crescita del Paese

"Nei prossimi giorni convocherò la conferenza dei capigruppo per calendarizzare la seduta nella quale saranno eletti i 3 delegati regionali della Toscana"
 

"Questa mattina il Presidente della Camera Roberto Fico ha inviato a me e a tutti i presidenti dei consigli regionali la comunicazione che le votazioni per la successione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inizieranno il 24 gennaio alle ore 15. Nei prossimi giorni convocherò la conferenza dei capigruppo per calendarizzare la seduta nella quale saranno eletti i 3 delegati regionali che parteciperanno al voto. Sarà difficilissimo raccogliere il testimone di Mattarella, il suo lavoro e il suo impegno sono stati immensi. Ancora una volta, grazie di tutto Presidente". Così su Facebook il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo.

"Abbiamo sempre detto che non abbiamo preclusioni per Draghi, che sicuramente rientra tra le personalità di alto profilo. Ma c’è la consapevolezza e la preoccupazione che una tale mossa comprometterebbe la continuità di governo in una fase cruciale. C’è il rischio concreto che tutto possa precipitare in una crisi al buio. Portando il Paese in una condizione di instabilità, proprio mentre i progetti del Pnrr dovrebbero dispiegare i loro effetti". Lo afferma il ministro per le Politiche agricole e capo della delegazione M5S al Governo, Stefano Patuanelli, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.

"Io penso -aggiunge- che questo Paese sia pronto per avere una figura femminile al Colle, ci sono tantissime personalità e altrettanti profili di grande levatura istituzionale. Una figura femminile Presidente della Repubblica farebbe fare un salto culturale all’Italia perché una questione di genere, anche in politica, c’è ed è inutile negarlo".

E a proposito di una figura femminile al Colle è intervenuta anche l'associazione delle donne imprenditrici, che però ne fa una scelta di genere non indicando nessun nome. 

“Intellettuali e politici, scrittori e personalità delle istituzioni. In tanti in questi giorni si stanno esprimendo a favore della possibilità che una donna diventi presidente della Repubblica. Non è una questione di nomi: è una trasformazione culturale quella per la quale stiamo combattendo e per questo accogliamo con molto favore il dibattito di questi giorni, che noi stesse abbiamo contribuito ad innescare agli inizi di dicembre, lanciando una petizione che oggi sfiora le 2 mila firme. Ma adesso occorre la spinta finale, l'obiettivo può diventare concreto”. A tre settimane dall'inizio ufficiale della procedura per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica torna in campo Aidda, l’associazione delle donne imprenditrici, con la presidente nazionale Antonella Giachetti.

Già un mese fa l'associazione aveva lanciato in un'iniziativa a Napoli una raccolta firme fra le donne imprenditrici del Paese per chiedere che una donna diventi prossimo capo dello Stato. Adesso Aidda rilancia: “Siamo al momento decisivo. Lo sforzo di questi mesi adesso può diventare realtà. L'ideale può diventare storia. Siamo convinte che questo Paese abbia bisogno della sensibilità e delle peculiarità delle donne”, afferma la presidente Aidda Giachetti.

L'elezione del nuovo presidente aprirà anche confronti e scontri all'imnterno delle coalizioni, questo è un dato già certo. "Leggo che il Pd chiede a Salvini e al centrodestra di rinunciare a Berlusconi per aprire il dialogo. E non è un problema, rinunceremo al dialogo con un partito che vuole scegliere l'ennesimo Capo dello Stato di sinistra avendo il 12 per cento dei grandi elettori. Il nostro piano B si chiama Berlusconi. E la posizione di Salvini è stata correttissima". Così Gianfranco Rotondi, vicepresidente del gruppo di Fi alla Camera.

Ma a destra qualcuno cerca di smarcarsi e ssmarcare gli aleati: "Sarebbe bella una cosa che il nuovo Capo dello Stato nominasse senatori a vita Berlusconi e Prodi, simboli di una stagione travolgente e drammatica come quella della Seconda Repubblica: sarebbe un modo nobile per pacificare e svelenire una politica che negli ultimi anni non ha dato il meglio di se stessa" propone Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e leader di 'Coraggio Italia' in un'intervista al 'Corriere della Sera'.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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