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Salvini: 'Mai la Lega nel Ppe. Draghi non andrà al Quirinale'

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Il leader della Lega Matteo Salvini conversa con Bruno Vespa

Dopo le elezioni amministrative torna Matteo Salvini, leader della Lega, affrontando temi caldi e delicati, ma chiacchierando con Bruno Vespa all'interno del libro 'Perché Mussolini rovinò l’Italia'. “Dopo quattro mesi che chiedo a Berlusconi un coordinamento, finalmente dal 28 ottobre sono programmate riunioni settimanali dei tre ministri nostri e dei tre di Forza Italia per muoverci in materia unitaria. Con la Meloni che non sta al governo faremo riunioni con i capigruppo perché su certi passaggi complicati anche l’opposizione si faccia in una certa maniera”, questo è quanto emerge nel libro 'Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando)' in libreria dal 4 novembre per Mondadori Rai Libri.

“L’ingresso della Lega nel Ppe non è mai stato e non sarà mai all’ordine del giorno” continua Salvini a Bruno Vespa nel libro 'Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando)'. A Vespa che gli fa rilevare una diversa posizione di Giorgetti, Salvini risponde: “Se qualcuno pensava a una centralista merkeliana dopo la Merkel deve constatare che sta accadendo il contrario. In Germania si sta guardando a un governo in cui i socialisti e i verdi hanno posizioni di sinistra a cominciare dagli immigrati. E i liberali vorrebbero ridurci a pane e acqua. E poi tutto è in movimento: in Francia dove si va al voto, in Austria, in Ungheria, in Polonia…”.

Quindi quale sarebbe per voi l’approdo possibile?, chiede Vespa nel libro a Salvini. “Sto ragionando con alcuni elementi conservatori del Ppe preoccupati se quel mondo sbanda a sinistra. Ci siamo noi di Identità e Democrazia: se riuscissimo a unirci ai Conservatori (il partito di cui è segretario Giorgia Meloni) potremmo formare il primo o il secondo gruppo europeo. D’altra parte gli ungheresi sono a spasso, il premier sloveno è incerto, gli austriaci sono avvelenati. Bisogna correre perché a dicembre cambiano tutte le presidenze delle commissioni…”.

“Se mi chiedono se Draghi sarebbe un buon presidente della Repubblica, rispondo che lo voterei domattina. Ma sul Quirinale gli scenari cambiano ogni momento. Draghi è certamente una risorsa per il Paese, ma non so se voglia andarci. Anche se ci andasse, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate…” continua Matteo Salvini a Bruno Vespa nel libro “Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando)” in libreria dal 4 novembre per Mondadori Rai libri.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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