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La fumata nera spinge Mattarella al Quirinale

Parlamento Italiano

Il centrodestra si astiene con 441 aventi diritto ma i voti maggiori vanno al presidente uscente con 166 indicazioni. Sgarbi insulta Enrico Letta. Si rivota domani

Come annunciato i grandi elettori del centrodestra si sono astenuti nel quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica. Non hanno ritirato la scheda in 441 rispetto ai 453 tra senatori, deputati e delegati regionali. Ma hanno votato glki altri aventi diritto e ancora una volta, con una certa sorpresa, le preferenze sono andate a Mattarella. 

"Lo avevo detto che oggi i voti per Sergio Mattarella sarebbero aumentati e così è stato. I voti sono diventati 166 e questo dimostra che la strada è quella giusta. Adesso i partiti prendano consapevolezza che esiste un segnale forte da parte della base che chiede stabilità" dice il deputato del Gruppo Misto Giorgio Trizzino, commentando l'esito del quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica.

''Ho votato e ho votato Riccardo Mutui, non capisco perchè mi dovevo astenere...". A rivelarlo è il deputato Vittorio Sgarbi, leader di Rinascimento, e uno dei 12 grandi elettori del centrodestra che hanno partecipato alla quarta votazione di oggi per il Colle, in 'dissenso' rispetto alle indicazioni dei partiti, bianca e astensione. ''Io penso -è il pronostico del critico d'arte- vedendo i voti, che la soluzione più semplice sarebbe il Mattarella bis, che andrebbe bene per tutti...''.

Oggi, in Transatlantico, Sgarbi, soprannominato il 'centralinista di Silvio' per aver fatto scouting quirinalizio a favore di Silvio Berlusconi con l'operazione scoiattolo, è stato anche protagonista di un 'siparietto' su Enrico Letta. ''Ho visto Letta che scappava dai giornalisti e gli ho detto: 'vergogna! Ma dove vai? Chi c... ti credi di essere?''.

Il risultato finale hanno ottenuto voti, oltre a Mattarella e Di Matteo, Manconi 8; Cartabia 6; Draghi 5; Amato 4; Casini 3; Baldini, Belloni e Bersani 2. 

La quinta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica si svolgerà domani alle ore 11. Quindi non si procederà alla doppia votazione, come era stato suggerito da alcuni esponenti politici ieri e oggi. Per decidere sull'eventuale variazione dell'organizzazione, passando al doppio scrutinio quotidiano, si devono pronunciare i presidenti di Camera e Senato, riunendo le conferenze dei capigruppo congiuntamente.

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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