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Zaia e Schlein su temi come eutanasia e ius soli

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Il governatore veneto torna a parlare di dolce morte mentre la segretaria del Pd insiste per dare cittadinanza a chi nasce in Italia

"Io non faccio il portabandiera del fine vita, dico solo che chi vuole il fine vita chiede una legge, vuole una legge chi vuole assicurarsi che chi chiede il fine vita lo faccia liberamente. Invito chi non vuole" questa pratica "a fare il coerente e dire che in Italia non si vuole il fine vita, allora ci contiamo". Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, rispondendo a una domanda nel corso della presentazione del suo libro, dopo il voto in consiglio regionale sul fine vita in Veneto. "In Italia esiste una sentenza della Consulta del 2019, in base alla quale qualsiasi cittadino malato terminale con una diagnosi infausta può chiedere l'accesso al fine vita, ma c'e' un'anomalia, non esiste la legge", conclude.

"E' un'anomalia che ce l'abbiano solo sindaci e presidenti di regioni ed è inaccettabile sentire dire da qualcuno che non si può fare, altrimenti si creano centri di potere", dice ancora Zaia con riferimento al terzo mandato, ritornando sulla questione in sala. "Questo -avverte- significa prendere in giro i cittadini che hanno mandato a casa sindaci dopo il primo mandato, dopodiché se uno dice che un amministratore delegato funziona ma dopo dieci anni va mandato a casa nonostante il fatturato ne prendo atto".

"Noi siamo per lo Ius Soli perchè chi è nato e cresciuto in Italia è italiano e questo diritto non glielo può togliere nessuno". Così Elly Schlein alla commemorazione di Luigi Berlinguer alla Camera.

2 Febbraio
Autore
Pasquale Lattarulo

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